95° giorno – Wallrun

Appena arrivato in paese mi son detto “hai un mese per allenarti come si deve, tutto il tempo che vuoi.”

Dopo due giorni l’inizio è promettente anche se le mani sono già spaccate, il tallone trema di paura e la pianta dei piedi è già piena di buchi.

Nel vagabondaggio per trovare le sfide dell’estate, perché una sfida ci vuole sempre, oggi sono tornato davanti ad un mio vecchio pallino dell’estate scorsa, il mio primo grosso obiettivo da traceur scarso, un wallrun.

Dovete sapere che io adoro i wallrun, perché mi esaltano come poche cose, perché sono grosso e lento e invece quelli mi fanno sentire come se ogni ostacolo fosse alla mia portata e mi spaventano almeno quanto li amo, perché mi ci sono fatto male al punto che piegare le dita dei piedi era un calvario, camminare una tortura.

Un wallrun in una piazzetta di Varese poi, è stato la mia prima conquista, il mio primo “cazzo sono migliorato”. Il giorno del mio primo allenamento non riuscivo a chiuderlo e non l’ho chiuso, una sconfitta. Ci avrò provato 50 volte ma il bordo rimaneva lontano e anche quando ci sono arrivato dopo due ore, con il mio passo lento, fuori forma, scoordinato, non avevo la forza per rimanere aggrappato. Figurarsi tirarsi su. Ma tre mesi dopo, nella stessa piazzetta, quel muro invalicabile era diventato un muretto, scavalcato senza sforzo. Una soddisfazione, davvero.

Ora che è chiaro il perché di questa mia predilezione, alla ricerca della sfida dell’estate, ho deciso di tornare alla mia bestia nera vi dicevo, che io chiamo il gioco della bottiglia.

La vedete quella Sprite lì in alto nella finestrella? Mi sono sempre chiesto cosa ci faccia li e chi cazzo ce l’abbia messa.

Ma non importa, l’importante è che per fine estate riesca a buttarla giù.

 

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70° giorno – Parkour, tre mesi dopo…

Bello ricominciare a muoversi e saltare, riprovare il gusto di fare fatica ma continuare a correre anche se non ne hai più, anche se sai che ci sarà il rovescio della medaglia. Disteso sul letto, ogni singolo muscolo si lamenta e se ci fosse qualche sindacato indirebbero uno sciopero di almeno una settimana

“Lei da quel letto non si alza” dice il quadricipite.

Che ero stanco già alle quattro quando mi incastravo tra i rami di un albero, o alle cinque scavalcando panchine, o alle sei sopra una sbarra.

Ma oggi la fatica non era importante. Credo che stavolta la voglia di arrivare a dove giunge il mio desiderio sia troppa e anche se domani il risveglio sarà tragico, la prenderò solo come una sfida in più.

Non voglio più ascoltare le mie scuse.

7° giorno – Missione segreta

Il diario di oggi in realtà inzia ieri sera, quando nel mio piccolo universo privato, una specie di appartamentino di 30 metri, un amico mi chiede di venire in bagno un attimo. Nella vasca, entrato da chissà dove, un ragno nero di generose dimensioni…ma non uno di quelli con le zampe lunghissime e il corpo che manco si vede no, uno di quelli neri come la morte e grossi.

“Uno di quelli che salta” mi dice. Il mio amico, non il ragno.

Ora, in questi casi, la soluzione è solo una. Chiudere la porta e aspettare il giorno dopo, in modo da poter convincere con una scusa tua sorella ad entrare in bagno, chiuderla dentro e farla interagire con il ragnaccio. Cosi, per divertimento.

La mattina, vado giù per controllare come sta e chiedergli se volesse qualcosa da mangiare (al ragno, non a mia sorella) ma di lui nessuna traccia, nonostante la porta chiusa e sigillata. Stupidamente mi ero dimenticato della finestrella che dà sul corridoio, quindi è probabile che una di queste sere me lo ritroverò sul collo mentre mi guardo una serie tv. Mi morderà e qualche parte del corpo andrà in necrosi come al chitarrista degli Slayer, che guarda caso è morto ieri. Speriamo vada meglio.

Il resto della mattina è stata spesa a fare ‘la spesa’ il che di solito mi annoia a morte e ad essere sincero, forse non ne sono nemmeno capace. Se sulla lista ti scrivono “carne trita” e te ne trovi di bovino adulto, bovino cucciolo, medio, disoccupato, misto manzo\suino, dinosauro e cane quale devi prendere? Quanti grammi? Poi, odio le situazioni di imbarazzo. Torno da una ‘missione’, un modo simpatico per rendere divertente andare in giro per quel posto pieno di gente luci e aria climatizzata ma che in realtà è semplicemente raccattare due cazzate in poco tempo. Avevo preso quello che dovevo prendere e inizio a mettere tutto nel carrello ma ci metto due minuti a capire che quel tizio anziano sui 70 anni che mi guarda perplesso facendomi il gesto del “che cazzo stai facendo” sia il vero proprietario del carrello.

Va be, figura di merda, ma almeno la missione speciale, ovvero recuperare un pacchettino di 500gr precisi di fragole l’ho passata alla grande: cercavo cercavo e poi..in un angolo, sotto una scatola vuota ecco che intravedo qualcosa di rosso e scintillante. Mi avvicino…controllo che non sia una trappola e poi scatto. 5 metri di corsa per raggiungerle…e quasi non ci credo…sono proprio fragole, una vaschetta da 500gr.

Una mi sembra un po’ andata, ma non me ne frega nulla.

Missione completa.