7:50, ci si riprova, dieci minuti per un pezzo che non so dove andrà a parare. Un po’ di crisi ieri…dieta ed allenamenti un po’ mi stanno togliendo energie, le endorfine non contrastano un granché tutto questo ma ci farò l’abitudine…sono determinato…anche se devo trovare altre energie per portare avanti il resto della mia vita, i progetti, i sogni, le ambizioni. L’altro giorno pensavo che forse sarebbe più facile una vita normale, lavoro sicuro, famiglia, magari in un bel posto che quando ti svegli hai delle colline verdi davanti ma la realtà è che c’è da dare il meglio con quello che si ha…non si scappa.
7:53…in realtà però…percepisco cose che non vanno…che non funzionano. Viaggio sempre, ad esempio…ma è vera volontà di scoprire qualcosa di nuovo o solo evasione da una gabbia sempre più stretta, muri che si chiudono attorno stringendosi, ossigeno che sparisce. Che non parlo nemmeno di pesce grande e stagno piccolo…parlo di pozzanghera melmosa in cui non si riesce a vedere bene, offuscato, sporco…come fai a sapere se stai andando dalla parte giusta?
Non posso ancora fare quel salto evolutivo, buttarmi fuori dal fango e capire che oltre le branchie ho anche i polmoni…ma non posso o non voglio? Abbiamo sempre dei blocchi attaccati che ci tirano a fondo, spesso.
Paure, paranoie…toccano anche a me anche se poi spesso…faccio la parte di quello che le vuole curare, quello con la luce in mano, nella nebbia.
“Ehy…vieni qui…dammi la mano”
Le nostre mani si stringono
“Ora ci penso io a te…”
Con la torcia illumino un sentiero…ci sono rovi intricati, tutto in tonalità di grigio, ma nessuna strada da illuminare.
Ma forse sono limitato io, forse ho davvero ragione…forse non importa avere una strada da seguire, un pensiero chiaro, un’idea precisa…forse basta solo una luce…anche se si finisce per vagare in tondo…ma sempre dentro quel cono di soffuso ambra.
Quando ripenso al passato poi, a volte me lo chiedo…cosa sarebbe stato, se mi avessi seguito.
8:00.
Adesso si lavora.