307° giorno – Ultima cena

Le situazioni spiacevoli di un diario quotidiano sono queste…entri in casa vino in corpo con il dovere di scrivere un altro giorno quando invece vorresti solo chiudere gli occhi e risvegliarti ad orario di pranzo con odore di lasagne nel naso. Che l’ho tirata cosi lunga oggi…con tante piccole idee che non sembravano meritevoli di diventare un pezzo e che erano, invece, decisamente meglio del nulla di un post cena aziendale…piacevole come sempre a proposito…che per una sera non esistono ruoli e si può scherzare di tutto…che tanto la gente é brilla già dal vassoio con le pizzette.

Chissà se ci sarò ancora, l’anno prossimo, a scherzare con il Faraone sui rimedi migliori per sbarazzarsi dei ladri o ridere con la Capa mentre balla. E’ che si é aperta una porta improvvisa oggi, non ve ne ho parlato…mi hanno anche chiesto la disponibilità a trasferirmi…un lavoretto nuovo…forse molto figo e magari si…potrei farlo forse…se ne vale la pena.

É che quando ci penso…e la paura di non essere all’altezza delle sfide del futuro mi fa tentennare, penso a quanto vorrei accontentarmi di quello che ho, famiglia, lavoro comodo…cene aziendali, ma, non ci riesco.

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