346° giorno – Ipotesi

Parlavo con un mio vecchio amore prima…nemmeno troppo vecchio…nemmeno troppo amore…una di quelle persone con cui fantastichi quando ricompare nella tua vita a fasi alterne…e sono quasi relazioni platoniche basate su “se” e “ma” e cose che sarebbero potute succedere o magari avrebbero dovuto ma che per destino e scelte sono rimaste nel passato e che forse se un giorno si concretizzassero, tutto si distruggerebbe solo per capire che era bello perché non era reale come i sogni e qualche incubo. Una grande delusione magari…che finché rimane lontano e impossibile sai per certo che possa essere l’amore della tua vita e ci pensi e ci ripensi ma non ti dai mai una risposta…perché non vuoi perdere un altro sogno…alla domanda…

“Lo devo correre il rischio?”

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345° giorno – Pensieri

Sarà che son vecchio ma mi alleno continuamente lo stesso e capita che invece di uscire me ne sto fisso a casa alla fine che conta pure che quella é a un concerto…e una sta via sulla neve e l’altro soffre il mal di denti e quando mi arriva il classico “siete in giro”di un amico dico no e mi dispiace…che dovevo essere a Milano a sentire leggere di tre pazzi russi ma ho i glutei che non stanno comodi manco sul letto…immaginate quindi su un sedile golf e poi su una seggiola di plastica. Riposo…ci provo. Ho i gomiti infiammati. Non riesco a trovare una posizione che non porti sonno. O pensieri. Penso a quando c’è il bambino che gioca col camion poi lo mette in un angolo e se glielo tocchi impazzisce e rivuole quel cazzo di camion. Penso che voglio un sorbetto a limone. Penso che dopo aver ricominciato a mangiare polenta e fave dopo i rifiuti giovanili dovrei riprovare anche con i cachi. Penso che mi serva un altro armadio per i vestiti o forse andare a vivere da solo…penso.

Ho sta voglia. Prima risolvo un po’ di cose in sospeso e poi ci penso.

Anzi…prima dormo.

344° giorno – Abbraccio

Mia madre mi abbraccia e dopo un po’…fa finta di svenire tipo e io la devo sorreggere…che é un gioco che si faceva fra di noi fin da quando io ero piccolo e lei quasi mi cadeva addosso da piccini mentre adesso, sono il doppio di lei, la tengo su mentre fa finta di cadere.

Quando non so cosa fare…e sono triste e pensieroso, come oggi, io vado e la abbraccio.

Poi, quando mi stacco…continuo a non sapere cosa fare…ma ci penso di meno.

343° giorno – Temporeggio

Salto dei giorni ultimamente…e non credo ve ne accorgiate. Finisco la giornata che sono svuotato di energie…pensieri, persone, cose…scrivere diventa dura anche se avrei un sacco di cose da dire…ma non so come scriverle per bene…con creatività e piglio…con fantasia. Ho deciso di imparare nuove lingue ed imparare a guardare le stelle. Vi dicevo del russo…che amo il suo suono ed ho deciso di impararlo. Vi dicevo che amo lo spazio ed ho deciso di osservarlo.

Ho temporeggiato un sacco di volte per un sacco di cose, ma ho deciso che devo agire…perché non fare quello che amo fare visto che posso?

Basta capire che non stai sottraendo del tempo…lo stai solo usando come si deve.

342° giorno – Sogno dolce

Lo incontro in sogno, il mio guru…so che fa il prete anche se al momento è un barman in camicia bianca in un locale tutto bianco…ha la faccia di uno che mi sta sul culo nella vita reale e che nemmeno conosco di persona…ma ho le mie ragioni fidatevi…solo che è invecchiato…ha i capelli brizzolati adesso. Io invece, sono sempre uguale.

E’ li che asciuga un bicchiere mentre mi dice frasi importanti

“Ma che te ne frega dico io” dice lui

Ed ha ragione, dico io…anche se a dirla tutta, diciamolo, non ricordo esattamente di che si stia parlando c’è da dire,immagino delle solite cose umane come amore, fortuna e soldi…ma mi sveglio carico.
Ricordo anche che stavo con una ragazza, piccola, capelli rossi e corti…mi parlava della sua vicina di casa imbranata…e ridevamo e stavo bene…guidavo…che io nei sogni non guido mai…e parlavamo e ridevamo e io credevo di essere innamorato, il tunnel in cui eravamo, in macchina, non finiva mai, le luci quelle che sgusciano come anguille sulla carrozzeria e il “vram vram” costante e melodico, bagliori ambra ritmici sul suo viso e ci sorridevamo e durava una vita quello scambio di sguardi…non guardavo la strada…non mi importava.

Un sogno dolce.

340° giorno – Trattienilo #2

É come una scintilla…rallenta…rallenta…rallenta…finché la fiamma quasi non si ferma…concentrati concentrati concentrati su quel fremito di rabbia…sulle nocche bianche…sul nervoso che entra nella pelle…su quel calore che sale…trattienilo trattienilo trattienilo quel bagliore di determinazione…quel discorso mentale cosi netto e chiaro…le parole incise a fuoco da quella scintilla…una luce cosi netta nel buio della confusione…trattienilo trattienilo trattienilo e usalo usalo usalo…

339° giorno – Malessere

Sarà che in corpo ho solo M&N’s e coca cola e negli occhi ancora tizi che si sparano tra i neon di new York…ma tutto diventa roboante e intollerabile per il mio mal di testa crescente…sento qualcosa che cova li dentro…li da basso nella pancia…e tempo che sia tutto per quella giacca aperta e t-shirt che dopo allenamento e doccia avevo caldo e quindi in giro come se fosse primavera ma con quattro gradi e pure al twiggy…caldo e poi nel freddo delle strade e ora che guido mi fa male la macchina da guidatore che credo che fisicamente non possa nemmeno succedere…forse allora é altro…chissà cosa…ma mia sorella ha la febbre e io un piccolo timore, lo ammetto…ce l’ho.

336° giorno – Canditi

Che anche se c’è scritto ‘senza canditi’, l’uvetta ce la mettono sempre e non riesco a non essere un po’ deluso da quegli ultimi rimasugli di panettone nel sacchetto…che secondo me è normale che se non ti piacciono i canditi forse forse pure l’uvetta ti fa schifo e sarebbe meglio dico, togliere ‘tutto’ del tutto senza nemmeno stare a stravolgere ricette con glasse e cioccolato e mandorle dolci o altre cose. Dico.

Finisco i cereali, mi lavo, mi do un occhiata…sono dimagrito ma mi sembro sempre uguale, magari è cosi che funziona il cervello…sei cosi abituato a vedere la tua immagine che non ti rendi conto dei cambiamenti che anche ieri, a Milano,lei mi dice…

“Ma sei dimagrito? E cos’è sta giacca blu?”

Ah si, ho una giacca blu adesso. Una di quelle cangianti quando la luce cambia, doppio cambiamento. Mi son detto che un po’ di colore sta sempre bene e se ci sono saldi sulle giacche blu si dice che porti un gran male non comprarle…si dice. Ce l’avevo su ieri…ed ero anche un po’ scomodo per via della borsa della macchina fotografica…mi ero detto “non portarla…” ma poi alla fine la porto comunque che “metti di trovare qualcosa che vuoi assolutamente fotografare e poi non hai la macchina e ti incazzi per non averla portata” anche se poi, non l’ho tirata fuori nemmeno mezza volta…un classico. E appunto, ce l’avevo su ieri…la giacca blu cangiante…e teneva un gran caldo alla testa per via del pelo che è la prima volta che sperimento cosa voglia dire una testa davvero al caldo d’inverno.

Bella sensazione.

E sono li con lei…si va in giro, un po’ per negozi, un po’ seduti di fianco a balordi in concerto mangiando patatine olandesi e si parla di ‘cose’ come al solito…che è il Gennaio dei cambiamenti per entrambi e ci sono le preoccupazioni piccole e grandi e gli amori persi e cose belle da fare e posti da vedere.

Mi abbraccia.

“Allora ci vediamo domenica…vengo da te…e potremmo andare all’Alcatraz a ballare in questi giorni…ti va?”

“Perchè no?” rispondo

La saluto mentre il tram la porta in un altra parte di città. Io rimetto le cuffie con la stessa canzone che ascolto in repeat da tutto il giorno…le svuoto io, le canzoni…imparo testi e melodie a memoria…ricordo l’ordine preciso dei brani che si susseguono nelle playlist…assorbo e assorbo finché quelle musiche non hanno più nulla da darmi, un po’ come un amante stronzo…e voi, ce l’avete una colonna sonora della vostra vita? Penso sia importante averne una…canzoni diverse per ogni incontro o momento…o periodo…o relazione…importante come avere le persone giuste accanto, le amicizie, le passioni, la curiosità…danno più gusto alla vita, come se fosse un film, una sceneggiatura in perenne evoluzione.

Forse ora ho capito perché ci mettono i canditi, nel panettone.

 

335° giorno – Sonno

La stanchezza mi é arrivata di colpo…non mi muovo piu di casa stasera. Strano quando le energie ti lasciano all’improvviso e pensi solo al letto che ti aspetta…non mi capita spesso. Questo weekend mi ha svuotato…avvisaglie in treno quando un bambino vivace mi gioca addosso manco fossi un parco giochi e io che nemmeno me ne accorgo…quasi appisolato. Tante nuove conoscenze…altre che diventano più profonde…e domani si riinizia. Sarò sincero…sono un po’ distaccato dal lavoro…ho avuto due proposte su altre cose e i miei pensieri vanno solo li adesso…sono governato dalla passione…devo sentire l’energia di un’idea, di un amore, di un’ambizione per dare il meglio altrimenti tutto si trasforma in noia, torpore, sonno.